(1898 - 1987)
Appartenne, insieme a Manlio Rho, Aldo Galli, Carla Badiali e Carla Prina, al gruppo di artisti denominato gli astrattisti comaschi, che rappresentò in modo originale la strada italiana alle avanguardie europee dell'arte astratta. Attratto dai problemi dell'architettura razionalista, fu tra i primi artisti italiani a liberarsi degli schemi del Novecento per partecipare ai primi fermenti della pittura astrattista in Italia, lavorando a contatto dei maggiori architetti razionalisti (Terragni, Lingeri, Sartoris e Cattaneo). Mario Radice raggiunse fama internazionale realizzando nel 1933-1936 gli affreschi (andati perduti, ma dei quali si conserva documentazione fotografica e alcune prove) per l'interno della Casa del Fascio di Como, progettata da Giuseppe Terragni. L'importanza degli affreschi della Casa del Fascio di Como è rilevante per la storia dell'arte del '900 in quanto primo esempio Italiano di arte astratta ambientata in un edificio pubblico[1]. Fra gli astrattisti comaschi fu quello più autorevole ed attivo[senza fonte], conquistando un ruolo predominante nell'ambito della pittura astratta italiana grazie anche ad una lunga vita ed una cultura non comune, mentre l'altro caposcuola ed amico, Manlio Rho, pur dotato di talento eccezionale, raramente viaggiò lontano da Como e morì prematuramente. Nel 1932 fu tra gli animatori e fondatori della rivista Quadrante; nel 1934 partecipò alla prima mostra di pittura alla Galleria del Milione a Milano, la prima di una serie di mostre personali. Fra le tante, nel 1967 partecipò alla Mostra d'Arte Moderna di Palazzo Strozzi a Firenze, nel 1971, partecipò in Germania alla mostra «Quattro astrattisti comaschi» tenutasi al Deutsches Feuerwehr Museum di Fulda. Una sua importante mostra personale si tenne alla Villa Malpensata di Lugano nel 1982. In tempi più recenti, nel quadro di una generale rivalutazione del razionalismo italiano e dell'importanza dell'astrattismo storico italiano quale precursore del moderno design italiano opere di Mario Radice sono state esposte in mostre importanti quali nel 2015 "Dolce Vita? Dal liberty al design Italiano" al Museo d'Orsay di Parigi (dove è stata esposta la "Composizione CFA", unica prova ad affresco superstite della grande composizione murale della sala del direttorio della Casa del Fascio[2]) oppure "Abstraction in Italy" alla galleria Sperone Westwater di New York[3]. Il museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ha dedicato nel 2014 a Radice una grande mostra personale[4]. Ebbe una sala personale alle Biennali di Venezia del 1958, del 1966 e del 1979, nonché alle Quadriennali di Roma del 1965 e del 1973[senza fonte]. In aggiunta agli anni in cui ebbe una sala personale partecipò alla Biennale di Venezia anche negli anni 1940, 1942, 1948, 1950, 1952, 1956 ed alla Quadriennale di Roma negli anni 1943, 1947, 1955 e 1960. Le sue opere sono presenti in numerose raccolte internazionali e musei. Nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Carbonate, in provincia di Como, si trovano gli affreschi della Nascita della Madonna e della Presentazione al Tempio di Gesù. È autore, insieme con l'architetto Cesare Cattaneo, della Fontana di Camerlata, monumento a cerchi posto all'ingresso di Como, originariamente costruita nel 1936 nel Parco Sempione di Milano ma distrutta durante la guerra e ricostruita a Como nel 1960.[5] Il critico di riferimento di Mario Radice nonché curatore del catalogo generale delle sue opere è il Prof. Luciano Caramel.
(Letteratura di origine: Wikipedia)
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Mario Radice: Compositione Astratta Blu Verde, 1974Litografia originale a colori, numerato e firmato a mano 90,00 EUR ( regime del margine - oggetti d arte escl. spedizione ) | |
Mario Radice: Compositione Astratta Verde, 1985Litografia originale a colori, numerato e firmato a mano 90,00 EUR ( regime del margine - oggetti d arte escl. spedizione ) | |
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